Primo stage di Orientamento del Distretto FSE Roma Ovest
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Il Distretto FSE Roma Ovest ha organizzato uno stage teorico e (soprattutto!) pratico per Capi e Capo, per migliorare la capacità di orientarsi durante le escursioni. Lo stage, guidato da Marco F, Roma 5, è composto da una riunione serale e da una uscita con pernottamento che in questa prima edizione ha avuto luogo il 6 e 7 marzo 2010 a ovest di Veiano, sui Monti della Tolfa.
Scopo e natura dello stage
Una delle tecniche fondamentali per ogni Scout e Guida, quindi anche per i loro capi, è quella che nel sentiero è chiamata "Orientamento e Topografia", che è in effetti una miscela di due discipline complementari ma abbastanza diverse, sia nei contenuti sia nel modo di impararle e praticarle.
La Topografia è un insieme di nozioni tecnico/pratiche che sono già ben descritte in manuali, sussidi tecnici, siti Internet e via dicendo. L'orientamento è molta meno teoria e molta più pratica e giusto atteggiamento mentale. In teoria, un Capo volonteroso potrebbe anche imparare la Topografia da solo sui libri, ma la capacità di orientarsi si acquisisce e mantiene quasi esclusivamente sul campo. Per questo motivo lo stage è centrato sull'orientamento (riconoscere intorno a sè i punti più importanti che si vedono sulla cartina, oppure a fare continuamente il punto in mezzo ai monti lontani dai sentieri, orientarsi senza bussola...), consiste soprattutto di pratica sul campo ed è a numero chiuso (massimo 10 partecipanti) per permettere a ognuno di fare più pratica possibile sul campo.
Com'è andata?
Alla prima edizione a Veiano hanno partecipato Roberto B. (Roma 65), Roberto B. (Roma 25), Federico V e Sara V., entrambi del Roma 46. Il tempo, freddissimo la sera di sabato e la notte, è stato però sempre sereno e poco ventoso, quindi ideale per l'attività in programma. Personalmente, penso che lo stage sia riuscito bene, visto che tutti hanno potuto fare parecchia pratica inclusi un paio di... errori che hanno fatto perdere tempo ma hanno insegnato parecchio, almeno spero. Comunque, lascio la parola ai partecipanti:
Roberto B. (Roma 65): marciare e orientarsi come abbiamo fatto in questi due giorni, cioè sforzandosi al massimo, senza interruzione, di essere sempre coscienti di tutte le caratteristiche del territorio intorno a noi per verificare continuamente la nostra posizione è stato impegnativo e anche, tutto sommato, un pochino stressante verso la fine. Comunque è stata un'esperienza positiva, importante, perchè oltre alla competenza tecnica insegna anche a essere sempre accorti e attenti, proprio come B-P diceva che devono sempre essere gli Scout. Una cosa che ho notato è che, per funzionare bene come in effetti è stato per noi, a un'attività del genere non dovrebbero partecipare più di 4/5 persone per volta.
Roberto B. (Roma 25): Per me è stata un'esperienza utile, poichè ero un po' fuori allenamento ma in questi due giorni ho (ri)acquisito un po' di metodo e ho ricominciato a capirci qualcosa.
Sara V. (Roma 46):Per me lo stage è stato molto utile, anche se in alcuni momenti alla fine mi sentivo un po'... persa, perché ho rispolverato nozioni dimenticate da anni. Forse non sarebbe male nemmeno ripartecipare.
Federico V. (Roma 46): personalmente mi sentivo già abbastanza preparato, ma volevo comunque verificare sul campo e acquisire un metodo più rigoroso. Da una parte mi aspettavo di provare più tecniche, ma anche esercitarsi a determinare continuamente la posizione come abbiamo fatto noi è utile, spero di riuscire a farlo regolarmente anche in futuro. E comunque confrontare continuamente la forma del territorio con quanto si vede sulla cartina è davvero interessante.
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